
La camminata veloce è una delle attività più semplici e accessibili, ma anche una delle più efficaci per il benessere generale. Con l’arrivo della bella stagione, può essere un’ottima abitudine da inserire nella routine quotidiana: al mattino presto, durante la pausa pranzo o la sera. E magari anche come alternativa salutare all’uso dell’auto o dei mezzi pubblici. Vediamo quali sono i principali benefici, confermati anche dalla letteratura scientifica.
Quanto deve essere veloce una camminata?
Ogni persona ha una propria andatura, ma in linea generale si parla di camminata veloce quando si mantengono velocità comprese tra i 5 e i 6 km/h. Per chi è più allenato, si può arrivare anche a 6,5-7 km/h. L’intensità dipende dall’età, dal peso corporeo e dal livello di forma fisica.
Benefici per il cuore e il metabolismo
Camminare a passo sostenuto ha effetti documentati sulla salute cardiovascolare. Studi recenti hanno evidenziato un’associazione tra camminata veloce e ridotto rischio di aritmie, come la fibrillazione atriale, probabilmente grazie all’effetto positivo sul metabolismo e sull’infiammazione sistemica.
Camminare velocemente aumenta la frequenza cardiaca e migliora la circolazione sanguigna, allenando il cuore e riducendo la stasi venosa. Inoltre, questa attività aiuta a controllare la pressione arteriosa, la glicemia e i livelli di colesterolo, rendendola particolarmente indicata per persone con diabete o ipercolesterolemia.
In alcuni casi, un’attività fisica regolare può addirittura permettere una riduzione dei farmaci, con minori effetti collaterali e un impatto positivo anche sui costi sanitari.
Salute mentale e benessere psicologico
Non va dimenticato l’impatto positivo sul piano emotivo e psicologico. Camminare a passo svelto stimola la produzione di endorfine e dona un senso di appagamento. È stato dimostrato che l’attività fisica regolare aiuta a ridurre l’ansia, i sintomi depressivi e lo stress, oltre a migliorare l’autostima e la qualità della vita.
Benefici per ossa, articolazioni e prevenzione oncologica
Il movimento ha effetti molto positivi anche sull’apparato muscolo-scheletrico. Migliora il metabolismo osseo, contribuendo a prevenire l’osteoporosi, stimola la produzione di liquido sinoviale nelle articolazioni e rafforza i muscoli delle gambe.
La camminata veloce è sempre più riconosciuta anche come strumento di prevenzione oncologica. Aiuta a ridurre il rischio di alcuni tumori, tra cui quelli al seno e al colon-retto, e può migliorare la qualità della vita nei pazienti in terapia, diminuendo ansia, stanchezza e depressione.
Serve una valutazione medica?
Sì, è sempre raccomandato sottoporsi a una visita medica prima di iniziare un’attività fisica regolare, specialmente se non si è allenati o si hanno condizioni cliniche pregresse. Il medico potrà consigliare eventuali esami, come elettrocardiogrammi o ecocardiogramma, per valutare la salute del cuore. Alcune persone, ad esempio con artrosi alle anche o alle ginocchia, potrebbero trarre maggior beneficio da attività alternative come il nuoto o la bicicletta.
Quanto camminare per ottenere benefici?
Per trarne vantaggio, si consiglia di camminare a passo veloce per almeno 40-60 minuti, tre volte a settimana, rientrando così nei 150 minuti settimanali di attività moderata raccomandati dall’OMS. Tuttavia, anche solo 10 minuti al giorno possono fare la differenza: aiutano a combattere la sedentarietà, migliorano l’umore, aumentano l’agilità, favoriscono il controllo del peso e riducono il rischio di morte prematura.
Una metanalisi recente ha dimostrato che anche 75 minuti settimanali di attività moderata sono sufficienti per ridurre significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e tumori. Insomma, ogni passo conta.
fonte: mafsalute.it
