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Il contesto: il rischio di un taglio generalizzato

Dal 1° gennaio 2026, salvo interventi dell’ultima ora, i bonus edilizi subiranno una riduzione delle aliquote prevista dalla Legge di Bilancio 2025:

  • dal 50% al 36% per gli interventi sull’abitazione principale;

  • dal 36% al 30% per gli interventi su seconde case o immobili diversi.

A fine anno, inoltre, scadranno il Superbonus, il Bonus Mobili e il Bonus Barriere Architettoniche 75%, con la sola eccezione delle aree terremotate per il Superbonus.

A rendere più complesso il quadro, dal 2025 è entrato in vigore anche il nuovo plafond familiare per le spese detraibili, introdotto con l’art. 16-ter del TUIR (Legge n. 207/2024). Il tetto limita le detrazioni IRPEF per i contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro, in base alla situazione familiare e al reddito complessivo dichiarato.


Le preoccupazioni del settore

Come ogni autunno, la discussione sulla Legge di Bilancio si concentra sugli incentivi edilizi.
Le associazioni di categoria hanno lanciato l’allarme: un taglio delle detrazioni rischierebbe di bloccare il mercato delle ristrutturazioni e di frenare gli investimenti privati in efficienza energetica e sicurezza sismica.

In risposta, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha proposto di mantenere per tutto il 2026 la detrazione al 50% almeno per gli interventi sulla prima casa.


Le dichiarazioni del Ministro Giorgetti

Durante un’audizione al Senato, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato che il Governo valuta una proroga selettiva del Bonus Casa 50%, grazie al margine positivo della finanza pubblica.

“Intendiamo prorogare le detrazioni al 50% in modo selettivo, concentrandole sulla prima casa”,
ha dichiarato Giorgetti.

L’obiettivo è garantire continuità al settore edilizio, ma in un quadro di sostenibilità dei conti pubblici.
Meno probabile, invece, la reintroduzione della rateizzazione quinquennale, ipotizzata solo per interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus) legati alla futura Direttiva Case Green.


Gli incentivi in scadenza e le prospettive per il 2026

Salvo proroghe, il 31 dicembre 2025 segnerà la fine per:

  • Superbonus (resta solo per aree sismiche);

  • Bonus Mobili (50%);

  • Bonus Barriere Architettoniche (75%).

Potrebbero tuttavia rientrare in una “sterilizzazione selettiva” delle scadenze nel 2026, ma con importi ridotti o vincolati alla prima casa.


Le aliquote attuali e future (Legge di Bilancio 2025)

Bonus 2025 2026-2027 (decalage previsto)
Ristrutturazione 50% su prima casa – 36% su seconde 36% su prima casa – 30% su seconde
Ecobonus 50% su prima casa – 36% su seconde 36% su prima casa – 30% su seconde
Sismabonus 50% su prima casa – 36% su seconde 36% su prima casa – 30% su seconde
Bonus Mobili 50% fino a 5.000 € Non previsto
Bonus Barriere Architettoniche 75% Non previsto
Superbonus 65% (condomini, edifici plurifamiliari) Solo per aree terremotate

Il nodo del nuovo limite alle detrazioni IRPEF

Il nuovo art. 16-ter del TUIR introduce un tetto complessivo alle spese detraibili – tra cui ristrutturazioni edilizie, istruzione e contributi previdenziali – per i redditi superiori a 75.000 €.
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare 6/E del 29 maggio 2025, ha chiarito che il massimale detraibile sarà calcolato in base:

  • al reddito complessivo del contribuente;

  • alla composizione del nucleo familiare.


Abitazione principale: un vantaggio confermato

La Legge di Bilancio 2025 ha già previsto un rafforzamento per la prima casa:

  • 50% nel 2025,

  • 36% nel 2026-2027.

La proroga allo studio di Giorgetti mira a consolidare questa agevolazione e ad evitare il passaggio al 36% già dal 2026, mantenendo così una continuità fiscale e operativa per i contribuenti.


In sintesi

  • La proroga del Bonus Casa 50% per il 2026 è altamente probabile, ma solo per la prima casa.

  • Il Superbonus terminerà definitivamente, salvo aree terremotate.

  • Restano in bilico il Bonus Mobili e il Bonus Barriere Architettoniche.

  • Entra a regime il nuovo tetto IRPEF per i redditi alti.

Una Legge di Bilancio, dunque, che segna la fine della stagione dei superincentivi e l’avvio di una fase di razionalizzazione selettiva dei bonus edilizi.

fonte: dgscavi.it